Interessi illegali, condannate due banche

CAMPOBASSO Cinquecentomila euro. Questa, in totale, è la somma che dovrà essere restituita a due imprenditori molisani per anatocismo bancario. Lo ha stabilito il giudice del tribunale di Campobasso…

CAMPOBASSO          Cinquecentomila euro. Questa, in totale, è la somma che dovrà essere restituita a due imprenditori molisani per anatocismo bancario. Lo ha stabilito il giudice del tribunale di Campobasso Barbara Previati che ha condannato Unicredit e Intesa San Paolo. Accolte dunque le istanze dei correntisti, che avevano contestato l’applicazione illegittima della capitalizzazione trimestrale degli interessi, ma anche delle commissioni di massimo scoperto e delle spese di tenuta e chiusura conto. Anche in questa occasione, dunque, il Tribunale di Campobasso ha dato ragione agli imprenditori, per anni vessati dalle banche. La pratica dell’anatocismo, giudicata illegittima dalla Cassazione nel 2004, consiste – è noto – nella liquidazione degli interessi a debito del correntista con scadenza trimestrale, mentre gli interessi a credito sono liquidati annualmente. Si determina così una capitalizzazione degli interessi a debito, in modo che producano nuovi interessi e che accrescano esponenzialmente il debito a favore del creditore. I verdetti del giudice Previati rappresentano un’altra importante vittoria degli avvocati Aldo e Carlo De Benedittis, legali dei due imprenditori, che da anni combattono contro l’anatocismo, per conto della Adusbef Molise. «I correntisti che hanno stipulato un conto corrente prima del 2000 – hanno ribadito i legali – anche se estinto, possono richiedere la restituzione di quanto indebitamente percepito dalle banche nel corso del rapporto contrattuale. Abbiamo intrapreso un’altra battaglia contro le banche in tema di mutui e finanziamenti in genere – hanno aggiunto i De Benedittis -. Si sta consolidando, da parte della giurisprudenza italiana, un orientamento positivo per i consumatori e le imprese in tema di usurarietà dei mutui e dei finanziamenti di qualsiasi natura. Già abbiamo avviato gli atti preordinati alla dichiarazione di nullità della clausola